AUTORE: Suzanne
Collins
CASA EDITRICE: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE:
2013
È il primo volume della nuova pentalogia
firmata Suzanne Collins, autrice già famosa in Italia per la saga di Hunger
Games. Il libro narra le vicende di Gregor, un ragazzo undicenne che vive a New
York assieme alla madre e alle sorelle. La sua vita è cambiata da quando il
padre è misteriosamente scomparso senza lasciare traccia, lasciando la famiglia
in difficoltà. Ciò che Gregor non si aspetta è che, nel tentativo di evitare
una caduta nella lavanderia della sorellina di due anni, Boots, si ritrova
catapultato in un mondo sotterraneo, chiamato Sottomondo, in cui vivono umani
dalla pelle bianchissima e dagli occhi viola, che devono convivere con
scarafaggi e pipistrelli giganti e combattere ratti e ragni spaventosi.
Una storia di guerra e di amicizia,
un'avventura adatta ai ragazzi, ma che è anche capace di far riflettere su temi
importanti come la povertà e la guerra, il valore della famiglia e lealtà. La
storia è studiata per una fascia di
lettura tra 10 e 15 anni e la narrazione è semplice e essenziale. Non ci sono
strutture grammaticali complesse e le frasi sono brevi oltre che chiare. I
sentimenti non sono resi nelle loro sfumature più tenui né forti, ma ben
definiti. Non si parla cioè di come bene e male siano confusi ma si ha
un'idea di cosa sia giusto e cosa sbagliato, senza arrivare a comprendere il significato profondo di questi due ideali.
Anche gli eventi sono abbastanza
consequenziali ed intricati al minimo. I segreti e le trame non sono subito
svelati ma sono intuibili. E i personaggi, benchè non ci si dilunghi in
descrizioni, sono ben delineati. Consiglio questo libro a tutti gli amanti del
fantasy e dell' avventura e a chi, come me, piace prendersi una "pausa" dal mondo reale ed immergersi in una magica avventura.
"..Vedi, mi sono
stancata della continua paura, così ho preso una decisione. Ogni giorno, quando
mi sveglio, mi dico che quello sarà il mio ultimo giorno. Se non cerchi di
tenerti stretta la vita, non hai poi tanta paura di perderla."
Gregor pensò che quella
fosse la cosa più triste che qualcuno gli avesse mai detto.
Non riusciì a ribattere.
"E poi, se ce la fai
fino all'ora di andare a dormire, sei felice perchè hai imbrogliato la morte
per un'altra giornata- aggiunse-Lo capisci?"
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