Raymond Queneau
Zazie arriva a parigi, affidata dalla madre allo zio Gabriel, ballerino travestito in un locale notturno.
La ragazzina ha un'idea fissa: andare in metrò, ma il metrò è chiuso per uno sciopero e allora Zazie scappa per Parigi.
La sua fuga dà inizio a una serie di vicende tra l'assurdo e il quotidiano, che si susseguono e si mescolano a un ritmo frenetico, scandite da un linguaggio originale, formato da neologismi, parole straniere latinismi e parolacce.
Il romanzo si apre infatti con la domanda inespressa di Gabriel << Macchiffastapuzza?>> e verrà scandito dalla risposta che Zazie sembra poter opporre a qualsiasi pretesa di ordine e ben educazione: <<Brava bambina un c........!>>.
Zazie scappa dunque per Parigi e entra in un universo di personaggi strani, multiformi e variopinti, un satiro poliziotto, un branco di turisti ebeti, una vedova molto consolabile, venditori ambulanti di blue jeans.
Alla sua storia si intrecciano anche le vicende del microcosmo in cui vive Gabriel, la sua dolce consorte, il tassista malinconico in cerca di una moglie per corrispondenza, il calzolaio latinista, la cameriera, il barista del locale sotto casa e il loro pappagallo La verdure.
Di tutto si parla in questo breve romanzo fuorché del metrò e sembra un po' questa la morale di questa storia senza morale che pare voler mettere a nudo la natura contraddittoria e multiforme della vita.
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