Titolo: "L'arte di correre sotto la pioggia";
Autore: Garth Stein;
Genere: Fiction;
Anno di pubblicazione: 2009;
Editore: Edizione PIEMME.
La vicenda è narrata interamente da un “amico a 4 zampe”: Enzo è il suo nome e racconta l’esperienza prima con il suo padrone Denny, un campione di auto da corsa, e successivamente con la famiglia che verrà a crearsi, composta da Eve, compagna e successivamente moglie di Denny e dalla loro figlioletta Zoe. Enzo,il protagonista ci racconta tutte le sue passioni come, ad esempio, le auto da corsa, i documentari di National Geographic e la TV in generale, le sue emozioni e le sue sensazioni. Enzo è indignato per essere stato privato del pollice opponibile, a cui dà particolare importanza e per cui sostiene che i cani ne siano stati privati solamente perché altrimenti sarebbero stati alla pari degli uomini, se non addirittura superiori.
Enzo inizialmente faticherà ad accettare di condividere il suo padrone con la nuova famiglia, ma in seguito diventerà di fondamentale importanza per ogni membro appartenente ad essa che si troverà faccia a faccia con un vero e proprio dramma.
Commento : Interessante è proprio la prospettiva con cui viene narrato il romanzo, per certi versi insolito poiché raccontato dal punto di vista di un cane. Ho apprezzato molto questo romanzo poiché, essendo un amante dei cani e degli animali in generale, ho trovato davvero singolare questa storia raccontata e sentita emotivamente da un animale, di cui forse spesso sottovalutiamo le capacità di comprensione. Inoltre,mi è piaciuto poiché è completamente improntato su di lui e di conseguenza gli viene data un’estrema importanza: tutti i personaggi senza il suo aiuto e il suo appoggio morale si sarebbero sentiti persi e non ricolmati di tutto quell’amore che spesso e volentieri solo un animale è capace di dare.
Consiglio la lettura di questo libro a tutti quelli che, come me, amano gli animali e lo consiglio anche a coloro che non li amano,perché penso che questo libro sia in grado di lasciare qualcosa anche a loro e perché no,magari far capire e apprezzare il grande dono che può essere un animale nella vita di ogni persona.
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