martedì 25 marzo 2014

Diario di scuola, Daniel Pennac

DIARIO DI SCUOLA, DANIEL PENNAC




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      Titolo: Diario di scuola
autore: Daniel pennac
            Casa editrice: Feltrinelli           
  Anno di pubblicazione: 2007  


                                                       

  Riguarda il tema della scuola narrato dal punto di vista degli alunni. Alunni che non sono coloro che vengono sempre elogiati per i loro meriti, il loro impegno nello studio e considerati dai professori modelli da seguire, ma i così detti “somari”, i “cattivi studenti”, coloro che vanno male a scuola. L’autore, ex-somaro, evidenzia i diversi aspetti, comuni a tutti i cattivi studenti, che lo hanno influenzato durante il periodo scolastico: l’angoscia di recarsi verso quell' edificio di supplizio giornaliero, sedere nel proprio posto  con il fine di scaldare unicamente la sedia, i perpetui tormenti dei continui rimproveri da parte dei professori, il sollievo di tornare a casa seguito subito dal dolore di non aver concluso niente durante la giornate e nella propria formazione scolastica. Viene anche descritto il relativo rapporto  di questi soggetti con le proprie famiglie, ma soprattutto con gli insegnanti. Essi influenzano, suscitano, fanno nascere e spegnere interesse agli studenti in modo radicale. Quante volte anche se la materia era gradita insegnata da quel particolare professore ve la faceva odiare? Queste figure determinano una piccola parte della nostra esistenza e, come afferma l’autore, il lavoro di un professore non è solo spiegare le radici quadrate, la Seconda Guerra Mondiale, cosa sono i sinonimi, ma è ben oltre: è trasmettere l’amore per il sapere, l’interesse che, se inculcato bene nei ragazzi, può produrre effetti ammirevoli. Sempre secondo l’autore il somaro deve essere il primo, in quanto poco dedito alla scuola,  ad essere aiutato e sollecitato al suo dovere di studente, cosìcché verrà tirato fuori da quella profonda e oppressa voragine di emarginazione del “cattivo studente”, attraverso unicamente l’amore, amore per la scuola, l’insegnamento, per gli alunni, per il futuro. insomma il dovere dei professori è quel piccolo slancio che donano ad ogni singolo studente a mirare e a localizzare una parte della propria destinazione nel mondo. Gli episodi  narrati accaduti in classe visti dall' ex-studente e dall' insegnante che fu Pennac danno una nota in più di realismo e di empatia nei confronti dei personaggi. Questo testo autobiografico presenta una struttura semplice e compatta con un linguaggio adeguato al contenuto. Una lettura leggera ma allo stesso modo entusiasmante, che con il tocco d’ironia dell’autore riesce a far sorridere il lettore e rendere piacevole il momento della lettura. Consiglio il libro a tutti docenti, alunni, genitori, che vedono e che vogliono vedere nell’insegnamento, non solo la trasmissione di nuove informazioni e nuove materie, ma anche l' educare i ragazzi alla vita, ossia il trasmettere valori, principi e capacità critiche che rendono il sapere fonte di libertà.

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