
Autore: Paolo Nori
Casa Editrice: Einaudi Tascabili. Stile Libero
Anno di pubblicazione: 2000
Il
libro parla di un giovane, Learco Ferrari , il quale è esperto di
lingue, soprattutto quella russa,suona la tromba in un complesso
chiamato Bogoncelli ed ha un mestiere precario come magazziniere. Il
romanzo di Paolo Nori è una sorta di autocoscienza maschile affidata
al protagonista, un ragazzo che porta in sé le incertezze e le
insicurezze dell'adolescenza forzatamente protratta, un prototipo
della gioventù contemporanea, intellettuale, insicura, vacillante,
con scarsa autostima, velleità, condannata ad un perenne precariato
emotivo, con tanti talenti(reali o supposti) e la sua necessità di
tirare avanti con lavoretti precari, le donne che ti mettono in
difficoltà, i capetti irascibili e ignoranti.
"Bassotuba non c'è"
è il romanzo di una generazione che è passata attraverso
rivoluzioni, crolli, di ideologie, “liberazione” sessuale e
persino debole, e crede oramai soltanto a ciò ogni singolo giorno
porta con sé.
La storia è narrata in prima persona dal
protagonista , dopo che è stato lasciato dalla sua ragazza. Il
romanzo è infatti un continuo rivolgersi e aprirsi all'esterno prima
che il filtro della consapevolezza intervenga per adeguare i pensieri
a quell'immagine impeccabile che di noi stessi amiamo dare. L'autore
scrive in modo originale utilizzando il ritmo, la cadenza, e la
struttura della frase tipica del parlato. È necessario insistere
sulla particolare sonorità del dialogo di Nori sottolineando gli
echi del comico “basso” di una linea emiliana : quella cioè che
ha regalato essenzialmente alla koiné narrativa italiana un parlato
de-automatizzato e antimeccanico. Il libro inoltre non è diviso in
capitoli ma in paragrafi distanziati solo da un piccolo spazio, senza
avere titolo. Questo stile permette una buona scorrevolezza della
lettura ma soprattutto è la scelta migliore e ben riuscita per far
entrare il lettore nella mentalità del protagonista e di conseguenza
nella sua quotidianità. Consiglio questo libro ai ragazzi dai sedici
anni in su senza limite d'età , e trovo importante leggerlo perché
ci viene data l'opportunità di osservare la quotidianità affrontata
con ironia e un pizzico di malinconia in ogni momento. Essa accomuna
molti ragazzi, che, finiti gli studi , si trovano ad avere lavori
provvisori se non sono disoccupati, avendo altresì tanti sogni in
mano, dai quali devono trarre la forza per andare avanti e il sorriso
con cui affrontare il loro destino. La partenza è difficoltosa ma più si avanza nella
lettura , maggiormente prende il lettore.
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