mercoledì 26 marzo 2014

Bassotuba non c'è, Paolo Nori

Bassotuba non c'è
Autore
: Paolo Nori

Casa Editrice: Einaudi Tascabili. Stile Libero
Anno di pubblicazione: 2000
Il libro parla di un giovane, Learco Ferrari , il quale è esperto di lingue, soprattutto quella russa,suona la tromba in un complesso chiamato Bogoncelli ed ha un mestiere precario come magazziniere. Il romanzo di Paolo Nori è una sorta di autocoscienza maschile affidata al protagonista, un ragazzo che porta in sé le incertezze e le insicurezze dell'adolescenza forzatamente protratta, un prototipo della gioventù contemporanea, intellettuale, insicura, vacillante, con scarsa autostima, velleità, condannata ad un perenne precariato emotivo, con tanti talenti(reali o supposti) e la sua necessità di tirare avanti con lavoretti precari, le donne che ti mettono in difficoltà, i capetti irascibili e ignoranti.

"Bassotuba non c'è" è il romanzo di una generazione che è passata attraverso rivoluzioni, crolli, di ideologie, “liberazione” sessuale e persino debole, e crede oramai soltanto a ciò ogni singolo giorno porta con sé.
La storia è narrata in prima persona dal protagonista , dopo che è stato lasciato dalla sua ragazza. Il romanzo è infatti un continuo rivolgersi e aprirsi all'esterno prima che il filtro della consapevolezza intervenga per adeguare i pensieri a quell'immagine impeccabile che di noi stessi amiamo dare. L'autore scrive in modo originale utilizzando il ritmo, la cadenza, e la struttura della frase tipica del parlato. È necessario insistere sulla particolare sonorità del dialogo di Nori sottolineando gli echi del comico “basso” di una linea emiliana : quella cioè che ha regalato essenzialmente alla koiné narrativa italiana un parlato de-automatizzato e antimeccanico. Il libro inoltre non è diviso in capitoli ma in paragrafi distanziati solo da un piccolo spazio, senza avere titolo. Questo stile permette una buona scorrevolezza della lettura ma soprattutto è la scelta migliore e ben riuscita per far entrare il lettore nella mentalità del protagonista e di conseguenza nella sua quotidianità. Consiglio questo libro ai ragazzi dai sedici anni in su senza limite d'età , e trovo importante leggerlo perché ci viene data l'opportunità di osservare la quotidianità affrontata con ironia e un pizzico di malinconia in ogni momento. Essa accomuna molti ragazzi, che, finiti gli studi , si trovano ad avere lavori provvisori se non sono disoccupati, avendo altresì tanti sogni in mano, dai quali devono trarre la forza per andare avanti e il sorriso con cui affrontare il loro destino. La partenza è difficoltosa ma più si avanza nella lettura , maggiormente prende il lettore.

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