venerdì 4 aprile 2014

Nel Museo di Reims, Daniele del Giudice





Nel museo di Reims
Autore: Daniele del Giudice
Casa editrice: Einaudi
Anno di pubblicazione:









Questo libro parla di un giovane ex ufficiale di marina, Barnaba, che a causa di una malattia malcurata sta diventando cieco. Ormai le immagini per lui si confondono in un “opacità indistinta e chiara” tanto deve avvicinarsi alle cose.
Barnaba però definisce il suo problema “insignificante” e non vuole farlo capire, si appassiona ai colori e alla pittura tanto che decide di sfruttare il tempo che gli rimane per fissarne nella memoria alcune opere d’arte; per questo motivo decide di andare al museo di Reims e resta particolarmente colpito dal quadro il Marat assasiné di David.
Mentre Barnaba si aggira per le sale del museo cercando di cogliere i dettagli e dare forma ai dipinti, incontra una donna: Anne, di cui non riesce nemmeno a capire i lineamenti.
Anne però ha indovinato il suo segreto e inizia a descrivergli i quadri non come sono realmente ma in base a come se li immaginava lui, ai suoi sentimenti, raccontando e inventando particolari inesistenti.
In questo racconto pieno di colpi di scena, la voce di Anne diventa il filo da seguire nel labirinto del museo. Barnaba si lascia condurre in un racconto lento, dove la sua parola diventa un continuo scambio di ruoli, spiega il suo stato d’animo per far riflettere il lettore e farlo immedesimare nel personaggio con le sue difficoltà nel mondo normale. Ci fa capire quanto dolore ci sia nell'accettare la sua condizione ma anche come arrivi a non dover più nascondersi dietro a comportamenti “normali” per non far notare il suo problema.
La storia è narrata in poche pagine, si legge tranquillamente in una giornata; il linguaggio è semplice anche per gli adolescenti e induce a pensare a tutte quelle persone che affrontano un ostacolo mai provato prima (in questo caso il protagonista che sta per diventare cieco).
Questo libro mi è piaciuto molto, non è stato una perdita di tempo, mi ha fatto capire che nella vita bisogna comprendere e accettare un po’ tutti i punti di vista. Inoltre per chi è appassionato d’arte come me, farà piacere leggere di opere d’arte e luoghi veramente esistenti.


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