mercoledì 7 maggio 2014

Il bambino senza nome, Mark Kurzem












 Titolo: “Il bambino senza nome”                                                      Titolo originale: “The mascot”                                                               Autore: Mark Kurzem                                                                         Editore: Piemme                                                                                              Anno di pubblicazione: 2009








È difficile descrivere una trama di un romanzo di questa portata: è un libro che andrebbe letto di volata, per rendersi conto di quello che vi è raccontato. Si riscontrano scene contrastanti tra innocenza infantile (e impotenza) e crudeltà animalesca che l'uomo è capace di infliggere a se stesso.  L'opera narra la vita di un uomo di terza età raccontata con gli occhi e lo spirito di un bambino che ha voluto solo sopravvivere alla Seconda Guerra Mondiale in Bielorussia, con i terribili sensi di colpa di un uomo adulto ormai padre di tre figli e con un senso di smarrimento totale.

Tale romanzo tratta l’epopea di un bambino ebreo bielorusso di appena cinque anni, scampato alla fucilazione della sua famiglia, sopravvissuto nella foresta bielorussa grazie ai vestiti sottratti a cadaveri di soldati, catturato da un’unità lettone filonazista e scampato alla morte per aver rivolto una perfetta domanda da bambino. Gli viene così affibbiato un nome falso e viene addestrato sia alla vita militare (venendo sfruttato come mascotte da utilizzare per la propaganda nazista) sia alla difesa del suo segreto, l’essere circonciso.  Un percorso doloroso per un anziano che si è ricostruito una vita aggrappandosi a un’identità fittizia, senza mai rivelare la verità del suo vissuto nemmeno ai propri familiari, e che ha poi dovuto fare i conti con la propria coscienza essendo spettatore di uccisioni di massa proprio ad opera del suo popolo. Solo dopo sessant’anni troverà il coraggio di chiedere aiuto al figlio primogenito per scoprire il suo vero nome e le proprie origini.

È una storia tragica che mi ha fatto rabbrividire più di una volta.                                                                     Leggere il racconto con la consapevolezza che si tratta di una storia vera, è sconvolgente.                             A mio parere Mark Kurzem è riuscito a trasmettere il desiderio di comprendere ed assimilare l'angoscia, il terrore, il senso di ineluttabilità che traspare quando affiorano i ricordi sui condannati. Racconta fatti sconcertanti in modo vivido e molto coinvolgente, e invoglia la lettura dalla prima all'ultima pagina; talvolta la si interrompe proprio perché il racconto colpisce nel profondo del cuore mediante scene molto intense e si ha bisogno di riflettere per continuare.                                                                                                           Quale figlio conosce veramente suo padre? Questa è la domanda provocatoria che porteremo nella nostra vita dopo aver letto il libro.                                                                                                                                        Un libro da non scordare assolutamente, che tocca le corde più profonde dell’animo e che non può lasciare indifferenti. Consigliato a chi ama emozionarsi.




URL delle foto della vita di Alex Kurzem:

http://ilblogdibarbara.files.wordpress.com/2013/06/kurzem-5.jpg

















http://readingmonk.files.wordpress.com/2008/10/solomon-galperin.jpg

http://readingmonk.files.wordpress.com/2008/10/alex-and-erick.jpg                                          
(Kurzem tiene una fotografia di Solomon Galperin, suo presunto padre, davanti alla famosa casa citata nel libro, ed è fotografato assieme a  Erik Galperin)             

http://www.themoscowtimes.com/upload/photos/large/2007_11/2007_11_19/mascot1_2.jpg
(Alex Kurzem mostra la sua valigia che ha portato con sé in Australia dall'Europa, in cui nascondeva documenti del suo misterioso passato.)

file:///home/chronos/user/Downloads/p.txt

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