domenica 22 febbraio 2015

 







Titolo: Requiem
Autore: Antonio Tabucchi
Anno di pubblicazione: 1991
Casa editrice: Feltrinelli

Diario di un'esperienza misteriosa, scritto in portoghese come omaggio verso un paese al quale l'autore sente di appartenere profondamente. In uno stato tra coscienza e incoscienza, la trama si basa sul fantastico, o sul sogno, come lo definisce lo stesso scrittore: egli immagina di fare un viaggio e di incontrare persone ormai defunte, di parlarvi, di mangiare insieme e salutarli, infatti, con la parola Requiem, ci si riferisce, generalmente, ad una preghiera rivolta ai morti, anche per la derivazione latina (riposo eterno).
Il libro è ambientato a Lisbona. Se ne percepisce il clima, le caratteristiche pietanze, i discorsi e il carattere delle persone che vi abitano. La caratteristica principale del romanzo è di basarsi sugli incontri; il protagonista conosce diverse persone nel corso della storia, vi dialoga, e i vari dibattiti arricchiscono il libro di spunti letterari, filosofici e meditativi. Nello scorrere di questa allucinazione lunga dodici ore, il protagonista vive situazioni ambigue e a volte anche imbarazzanti, il tutto in uno stato quasi di incoscienza; egli capisce cosa sta avvenendo, ma non si scompone, rimane impassibile, quasi freddo, attende il corso degli eventi, intento in una inconsapevole ricerca di se stesso. Le avventure dei personaggi di Tabucchi non possono fare a meno di spingere il lettore ad una propria autoanalisi.
Il romanzo è scritto in un linguaggio abbastanza semplice e scorrevole (dovuto probabilmente alla traduzione portoghese-italiano).

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