Titolo: Requiem
Autore: Antonio Tabucchi
Anno di pubblicazione: 1991
Casa editrice: Feltrinelli
Diario di un'esperienza
misteriosa, scritto in portoghese come omaggio verso un paese al quale l'autore
sente di appartenere profondamente. In uno stato tra coscienza e incoscienza,
la trama si basa sul fantastico, o sul sogno, come lo definisce
lo stesso scrittore: egli immagina di fare un viaggio e di incontrare persone
ormai defunte, di parlarvi, di mangiare insieme e salutarli, infatti, con
la parola Requiem, ci si riferisce, generalmente, ad una preghiera rivolta ai
morti, anche per la derivazione latina (riposo eterno).
Il libro è ambientato a Lisbona. Se ne
percepisce il clima, le
caratteristiche pietanze, i discorsi e il carattere delle persone che vi
abitano. La caratteristica principale del romanzo è di basarsi sugli incontri; il protagonista conosce
diverse persone nel corso della storia, vi dialoga, e i vari dibattiti
arricchiscono il libro di spunti letterari, filosofici e meditativi. Nello scorrere di questa allucinazione lunga dodici ore,
il protagonista vive situazioni ambigue e a volte anche imbarazzanti, il tutto
in uno stato quasi di incoscienza; egli capisce cosa sta avvenendo, ma non si
scompone, rimane impassibile, quasi freddo, attende il corso degli eventi,
intento in una inconsapevole ricerca di se stesso. Le avventure dei personaggi
di Tabucchi non possono fare a meno di spingere il lettore ad una propria
autoanalisi.
Il romanzo è scritto in un linguaggio abbastanza semplice e
scorrevole (dovuto probabilmente alla traduzione portoghese-italiano).
Nessun commento:
Posta un commento