Mal di Pietre
Milena Angus
Nonna conobbe il Reduce nell'autunno del 1950. Arrivava da Cagliari per la prima volta in Continente. Doveva compiere quarantanni, senza bambini perché su mali de is perdas glieli faceva sempre abortire nei primi mesi. Allora, con il suo soprabito a sacchetto e le scarpe alte coi lacci e la valigia del marito quando era sfollato in paese, fu mandata alle Terme per curarsi.
Mal di pietre è un breve romanzo che racconta le vicende di una famiglia siciliana.
La storia ci viene narrata dalla nipote della protagonista: Lia.
Lia è un personaggio eccentrico e passionale, sin da bambina ha speso tutte le sue energie a cercare l’amore, disperatamente e spesso invano, tanto da essere ritenuta pazza.
Gli altri personaggi del racconto, a partire dall’uomo che ella ha sposato ma che non ama, al figlio pianista, la nuora e la sua famiglia, ruotano tutti attorno al tema dell’amore.
Questo sentimento, visto come una forza travolgente a cui è impossibile opporsi non lascia mai incolumi i personaggi, mai indifferenti, ma trasforma le loro vite, talvolta tragicamente.
Lia riesce finalmente a trovare l’amore, durante le cure per i calcoli renali, che si identificano con il suo “mal d’amore”, ma è solo un attimo, poi la sua vita continua, ma con una nuova energia una nuova forza.
Anche se quando ormai è anziana sembra quasi pentirsi di non aver apprezzato fino in fondo anche tutte le altre cose belle che le erano capitate.
Il linguaggio è scarno e semplice, quasi infantile, con l’utilizzo, sopratutto in alcuni dialoghi di frasi in dialetto siciliano.
Le vicende ci vengono raccontate con la spietata obbiettività del racconto riportato da un bambino, i fatti appaiono crudi e essenziali, senza alcun desiderio da parte dell’autrice di abbellirli o arricchirli.
la narrazione, non rispetta un ordine cronologico ma riprende in continuazione gli stessi eventi, ogni volta raccontandone aspetti diversi, diverse sfumature, così che le vicende, si svelano poco a poco e il lettore si vede costretto spesso a ricredersi.
Anche il carattere dei personaggi ci appare per gradi, così che non possiamo dire di averlo compreso appieno finchè non ne sono emerse tutte le molteplici sfaccettature.
Persino l’idea dell’amore, sembra sfuggirci per tutto il romanzo, appare i diverse forme e nessuna sebra essere quella giusta e definitiva, fino al finale sorprendente e agrodolce che anzi che dare una soluzione al grande interrogativo sottointeso di questo romanzo: “che cos’è l’amore?”, lascia altre domande, altre risposte non date.
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